In Toscana quasi il 68% degli edifici è da efficientare. Quanto costano gli interventi

Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulle case green, che prevede che gli edifici residenziali esistenti siano in classe energetica E entro il 2030 e in D entro il 2033. Già dal 2028 quelli nuovi, invece, dovranno essere a emissioni zero. Il testo specifica anche alcune scadenze per gli edifici pubblici e per quelli non residenziali. Per esempio, su queste due tipologie di edifici, se di nuova costruzione, già dal recepimento della direttiva dovranno prevedere obbligatoriamente impianti solari, mentre su quelli già esistenti l'obbligo scatterà dal 31 dicembre 2026. Dal 2027, inoltre, gli edifici non residenziali o pubblici dovranno raggiungere la classe E, la D dal 2030. Esistono alcune deroghe sugli obiettivi di efficientamento, che interessano per esempio gli edifici di pregio storico o architettonico, i luoghi di culto, le seconde case utilizzate per meno di quattro messi l'anno, gli immobili autonomi inferiori ai 50 metri quadrati di superficie.
Edifici residenziali, cosa succede ora: la situazione in Toscana
Entro il 1 gennaio 2030 gli edifici residenziali devono ottenere almeno la classe energetica E, almeno la D entro il 2033, passando quindi da un consumo di 91-120 chilowattora a 71-90 per metro quadrato, fino poi a raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Secondo i dati diffusi dall'Ordine degli ingegneri di Firenze, in Toscana quasi il 68 per cento degli edifici è da efficientare per raggiungere l'obiettivo del 2030, mentre per la scadenza 2033 la percentuale è più alta e sfiora l'80 per cento. Il parco immobili, infatti, anche nella nostra regione è particolarmente vecchio. Se poi si parla di condomini, costruiti per la maggior parte negli anni Sessanta-Settanta del Novecento, si stima che oltre due su tre – dal 75 all'85 per cento sul totale - non arrivino alla classe energetica E. L'obiettivo del passaggio alla classe E non sembra comunque insormontabile.
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